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Negli ultimi anni, il panorama dei social media si è evoluto in modo significativo, creando una netta divisione tra le generazioni. Mentre i giovani si sono spostati verso piattaforme più dinamiche e visuali, come TikTok e Instagram, i cosiddetti “boomer” hanno trovato in Facebook un luogo familiare e rassicurante.

Oggi, la domanda se i “vecchi” usano Facebook apre una riflessione più ampia sul cambiamento delle dinamiche sociali, sia online che offline. Con l’avvento delle nuove tecnologie e dei social media, si è sviluppato un divario generazionale che ha trasformato il modo in cui comunichiamo, interagiamo e ci relazioniamo con il mondo circostante. In questo articolo, esploreremo il significato della parola “boomer”, il perché i giovani tendono a distanziarsi dai cosiddetti boomer, e quali strumenti e piattaforme digitali stanno adottando le nuove generazioni.

Ma chi sono esattamente i boomer? E perché i giovani sembrano così distanti da questa generazione?

Cosa significa “boomer”?

Il termine “boomer” deriva dalla parola “baby boomer”, riferita alla generazione nata tra il 1946 e il 1964, nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, periodo caratterizzato da un’esplosione demografica e da un periodo di crescita economica. Oggi, il termine è spesso usato in modo ironico e dispregiativo dai giovani per descrivere persone più anziane, percepite come antiquate, resistenti al cambiamento o poco inclini a comprendere le nuove tecnologie che essi utilizzano. Il meme “OK boomer”, diventato virale nel 2019, sintetizza questa frattura generazionale, rappresentando una risposta sarcastica ai commenti giudicati paternalistici o fuori dal tempo.

La distanza tra giovani e boomer è accentuata anche dalla preferenza per piattaforme digitali diverse. Facebook, infatti, che un tempo era il social media più utilizzato, è ora più popolare tra le generazioni più adulte, mentre i giovani preferiscono piattaforme più rapide, visive e interattive.

Perché i giovani sono distanti dai boomer?

Il “gap” tra giovani e boomer non è solo anagrafica, ma anche di natura culturale e tecnologica. I giovani, nativi digitali, sono cresciuti in un mondo dominato da internet e dai social media, mentre i boomer hanno vissuto gran parte della loro vita in un’era analogica. Questo divario si riflette nelle scelte delle piattaforme digitali:

  • Facebook: È il social network preferito dai boomer e dagli over 50. La sua interfaccia semplice, la possibilità di connettersi con amici e familiari e la familiarità acquisita negli anni lo rendono un punto di riferimento per questa fascia d’età.

  • Instagram e TikTok (Fascia di Età: 13-34 anni): Queste piattaforme sono dominate dai Millennial (nati tra il 1981 e il 1996) e dalla Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012). Instagram, con il suo focus su foto e storie, e TikTok, con i suoi video brevi e divertenti, offrono un’esperienza più dinamica e creativa, lontana dallo stile più “tradizionale” di Facebook.

  • Snapchat (Fascia di Età: 15-29 anni): Popolare tra i teenager, Snapchat è apprezzato per la sua natura effimera (i messaggi scompaiono dopo essere stati visualizzati) e per i filtri divertenti, che lo rendono un luogo di espressione giovanile.

  • YouTube (Fascia di Età: 13-34 anni)YouTube è ancora molto apprezzato dai giovani, in particolare per la creazione di contenuti video più lunghi e articolati, come vlog, tutorial e recensioni. Questo social media rimane un punto di riferimento per chi vuole approfondire tematiche specifiche o intraprendere una carriera nel mondo del video making.

  • Discord (Fascia di Età: 13-29 anni)Discord è una piattaforma emergente che ha trovato ampio seguito tra i giovani, in particolare tra i videogiocatori. Permette chat vocali, messaggi di testo e video, ed è usato per creare comunità su temi specifici, come i giochi, ma anche per discussioni su vari argomenti.

Dispositivi e app preferiti dai giovani

I giovani non solo scelgono piattaforme diverse, ma utilizzano anche dispositivi e app in modo diverso rispetto alle generazioni più anziane. Gli smartphone, in particolare, sono il principale strumento di accesso ai social media per la maggior parte della fascia di età 13-34 anni. Gli smartphone sono lo strumento principale per accedere ai social media, con una preferenza per i modelli di ultima generazione (come iPhone e Samsung Galaxy). Le app più utilizzate includono:

  • TikTok: Per intrattenimento e creatività.

  • Instagram: Per condividere momenti della vita quotidiana e seguire influencer.

  • WhatsApp: Per la messaggistica istantanea.

  • Discord: Per comunicare con comunità online e giocare.

I boomer, invece, tendono a preferire dispositivi più semplici e spesso utilizzano Facebook anche come strumento per rimanere aggiornati sulle notizie.

Linguaggi Digitali e Comunicabilità: Differenze tra le Generazioni

La differenza di linguaggio tra le generazioni è uno dei motivi principali per cui i giovani si distaccano dai “boomer” nei social media. Ogni generazione sviluppa un proprio linguaggio che riflette non solo le tecnologie a sua disposizione, ma anche il contesto culturale e sociale in cui vive. Mentre i “boomer” potrebbero essere più inclini a scrivere post lunghi e articolati su piattaforme come Facebook, i giovani si esprimono più spesso con emoji, GIF, abbreviazioni e video brevi.

Il linguaggio utilizzato sui social media quindi riflette direttamente le differenze generazionali. I giovani comunicano attraverso meme, emoji, acronimi (come “LOL” o “BRB”) e un tono informale e ironico e sopratutto sintetizzano in pochi caratteri il contenuto del messaggio. I boomer, invece, spesso adottano un linguaggio più formale e tradizionale, e utilizzano diverse righe per esprimere un contenuto in un messaggio che oggi, nell’era del multitasking, può risultare fuori luogo per i più giovani.

Questa differenza linguistica si traduce anche in una separazione virtuale. Proprio come nella vita reale, dove difficilmente si vedono anziani in discoteca o giovani in un circolo ricreativo per pensionati, anche online esistono “luoghi” digitali dedicati a specifiche fasce d’età. La presenza di boomer su piattaforme come TikTok può generare un senso di disagio o ansia tra i giovani, che vedono questi spazi come propri e dedicati alla loro espressione.

Queste differenze non si limitano al mondo digitale, e come abbiamo accennato ma si riflettono anche nei luoghi fisici. Proprio come un anziano non andrà in discoteca di pomeriggio, i giovani non si troveranno spesso a interagire con i boomer su piattaforme come Facebook. Se ciò dovesse accadere, potrebbe creare un senso di disorientamento o ansia, poiché ogni gruppo sociale si appropria di un “linguaggio” e di un “luogo” che rispecchiano la propria identità. L’espressione nei social, così come nella vita reale, è dunque fortemente legata al contesto generazionale.

Fasce d’età e preferenze social

Ecco una panoramica delle preferenze social media per fascia d’età:

  • 13-17 anni (Gen Z): TikTok, Snapchat, Instagram.

  • 18-34 anni (Millennial e Gen Z): Instagram, TikTok, YouTube.

  • 35-50 anni (Millennial e Gen X): Facebook, Instagram, LinkedIn.

  • Over 50 (Boomer e Gen X): Facebook, WhatsApp, YouTube.

Conclusioni: un divario destinato a crescere?

Il divario tra boomer e giovani non è solo tecnologico, ma anche culturale e linguistico. Mentre i giovani cercano spazi digitali per esprimersi e connettersi con i propri coetanei, i boomer trovano conforto in piattaforme più tradizionali. Questo solco, tuttavia, non è insormontabile. Con il tempo, potrebbe emergere un dialogo intergenerazionale, ma per ora, ogni generazione sembra preferire il proprio “luogo” virtuale, esattamente come nella vita reale.

Le differenze nei linguaggi, nelle piattaforme e nei dispositivi riflettono pertanto le distinte esperienze di vita e la necessità di ciascun gruppo sociale di adattarsi al proprio contesto culturale. Proprio come nella vita reale, anche nel mondo virtuale esistono spazi e luoghi specifici per ogni fascia di età, e la comunicazione tra generazioni può avvenire solo quando ci si sforza di comprendere il linguaggio dell’altro.

E tu, su quale lato del divario digitale ti trovi?


Igor Wolfango Schiaroli

Igor Wolfango Schiaroli

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