Trentacinque anni fa gli Stati Uniti hanno messo su una gigantesca rete internazionale (collegata alla Cia e al Dipartimento di Stato) per riuscire a influenzare e a abbattere se necessario i governi del mondo. Una gigantesca macchina organizzativa per promuovere (senza mai apparire) la «democrazia».
Lo snodo decisivo di questa rete si trova a Belgrado. È un’organizzazione non governativa chiamata Canvas (Centro per l’applicazione e le strategie non violente). È da Canvas che sono stati organizzati, addestrati e istruiti tutti i rivoluzionari che hanno infiammato il mondo negli ultimi vent’anni.
Uno dei figli di Canvas è Juan Guaidò, attuale autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela. Guaidò è l’uomo della Cia, è l’uomo della macchina di Washington esperta democrazia, è l’uomo politico creato artificialmente a Belgrado e allevato a pane e neoliberismo, come alcuni signori della guerra libici.
E per affiancare Guaidò Trump ha scelto un certo Elliot Abrams, molti anni fa organizzatore degli squadroni della morte in America Centrale.
Questa è la coppia che la parte di comunità internazionale subalterna agli Stati Uniti vorrebbe governasse il nuovo e democratico Venezuela.
Il Venezuela come la Libia, la verità su Guaidò
