Durante i pochi minuti settimanali che trascorro sui social network, mi imbatto regolarmente in una serie di rivelazioni sui segreti del successo di Jeff Bezos e altri super-ricchi. Questi post celebrano coloro che, dedicandosi esclusivamente ai propri affari e accumulando immense ricchezze, riescono a evitare di essere bullizzati sulle stesse piattaforme quindi di essere etichettati come mostri.
Questi “super-arricchiti” della New-Net-Economy, a differenza dei reali delle potenze in cui alberga la monarchia, raramente pensano a educare duramente i propri figli o a investire i propri extra profitti nel supportare la povertà e la scolarizzazione nel mondo. Per questo e altri motivi scopro essere ben accetti dai cosiddetti coach o mentori del successo.
Appaiono così una serie di regole di Bezos, pronte all’uso, che alimentano l’illusione che si possa diventare economicamente solidi attraverso pochi suggerimenti con contenuti semplici e banali purché siano ampiamente diffusi. Ecco che trovo subito le regole d’oro per non perdere tempo con le riunioni, quegli incontri che in effetti nella capitale d’Italia servono sempre più spesso solo ad ammazzare il tempo e a celebrare le proprie avventure passate e solo raramente a allineare idee concrete.
Traduco le 3 regole fondamentali che ho appena trovato come regalo uno dei tanti mentori che si pubblicizza bene sui social e vuole dare preziosi suggerimenti a chi possiede uno spirito imprenditoriale e si vuol mettere in gioco per cercare di gestire delle riunioni in maniera produttiva:
1. La regola delle due pizze: Limita il numero di partecipanti a quello che possono sfamare due pizze.
2. La regola della sedia vuota: Lascia una sedia vuota per rappresentare il tuo cliente target.
3. Fai memo ed evita PowerPoint: Abbandona le presentazioni a diapositive stile PowerPoint. Bezos, secondo il consulente di successo, richiede un memo, ovvero una narrativa scritta
Una volta svelati questi segreti è tempo di rivolgersi a chi sa metterli in pratica. Ed ecco che compaiono in fondo al post i consigli pratici:
1. Mantieni il gruppo ristretto: invita solo chi deve assolutamente partecipare. Escludi spettatori inutili.
2. Scrivi un memo dettagliato: redigi un documento strutturato di almeno 2-6 pagine che argomenti la tua posizione. Evita i punti elenco.
3. Inizia con una “sessione di studio”: dedica la prima parte della riunione alla lettura del memo.
4. Alimenta una discussione vivace: non trattenerti dal dibattito e dalle domande difficili.
5. Concludi con azioni concrete: termina ogni riunione con chiare prossime mosse. Assicurati che i compiti siano assegnati e abbiano scadenze.
Non nascondo che, dopo aver letto questi consigli, sono rimasto perplesso, riflettendo su quanto possano sembrare semplici e forse banali. Non sembrabo delle rivelazioni ma probabilmente rispolverando le banalità si può tornare con i piedi sulla terra. Certo questi consigli non sono così diversi da quelli che può regalarti un guru che ci spiega come respirare correttamente per vivere in salute. Semplici informazioni che spesso dimentichiamo o sorvoliamo per via della complessità e dell’entropia dell’universo.
Rivedendo mentalmente questi semplici consigli cerco una biografia di Bezos, non so che tipo di persona sia e se esiste è il caso di leggere la sua storia ufficiale e quella non autorizzata, se esiste.
Le biografie degli imprenditori di successo sono utili per capire chi sono quelle persone che la gente tende a mitizzare positivamente o negativamente. Quali passi hanno intrapreso per arrivare al loro successo.
Tuttavia, lavorare sodo e senza distrazioni, avere ambizioni che non contrastino la propria struttura morale, e essere sinceri con se stessi e con gli altri quando possibile, rimangono gli unici principi fondamentali che suggerisco a me stesso e agli amici.
Un ultima considerazione, forse un poco fuori dagli schemi, che mi permetto di offrire ai lettori e a me stesso:
Bisogna evitare di andare a pranzo e cena con persone che passano da un affare all’altro come fossero portate al ristorante. Forse è per questo che andando avanti con l’esperienza non si esce più tanto spesso a mangiare fuori. Personalmente amo il pranzo all’aperto quando si è con gli amici che parlano di vacanze e onde nel mare.
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