La storia del gelato industriale in Italia, con il marchio Algida al centro, offre un esempio illuminante di come innovazione e marketing possano trasformare un semplice prodotto in un’icona globale. Ecco un breve viaggio nel tempo che collega Roma, Napoli e New York attraverso il filo conduttore del gelato.
Le Origini di Algida
Il prologo: New York, 1903
Molto prima delle guerre mondiali, a New York, l’italiano Italo Marchiony (noto come Marchioni all’immigrazione, proveniente da Vodo di Cadore) affrontava un problema comune: i clienti che si portavano via i bicchieri di vetro in cui serviva il gelato e non li restituivano. Per risolverlo, Marchiony inventa il precursore del cono gelato, un contenitore usa e getta che rivoluzionerà il modo di consumare il gelato.
Roma, 1945
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’ebreo jugoslavo Alfred Wiesner, riconosciuto per il suo contributo partigiano alla Resistenza, riceve dagli americani due macchine per la produzione di gelati. Alfred Wiesner è un ingegnere nato a Zagabria nel 1908. Nel 1942, in fuga dall’Austria nazista, si rifugia in Italia con la moglie Edith Artman. Dopo varie peripezie, i due vengono fatti prigionieri: Edith nel carcere del Coroneo a Trieste e Alfred nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il più grande dei 15 lager costruiti nell’estate del 1940 su ordine di Benito Mussolini, tra i numerosi luoghi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi.
Con lo pseudonimo di Alfredo Vieni, Wiesner prende parte alla guerra partigiana, ricoprendo l’incarico di capo del servizio informazioni militari del Comando della Divisione Volontari della Libertà delle Marche. Dal 1944 al 1946, per conto della Croce Rossa Americana, coordina le operazioni di occupazione della Gelateria Fassi di Roma per rifocillare con il gelato le truppe alleate di stanza nella Capitale.
A quel punto ad Alfred gli venne l’idea di aprire un impresa di gelati e coinvolge Italo Barbiani, che con lui aveva lavorato alla Gelateria Fassi di Roma.
La gelateria Fassi è stata fondata nel 1880 e ancora oggi attiva a Roma ed è una delle più antiche d’Italia.
Barbiani e Wiesner fondano quindi un’azienda dedicata alla produzione industriale di gelati. È il 1946, la guerra è finita e Roma emergeva da un periodo difficile e di estrema povertà. I romani di allora seppero reagire e scelsero di ricostruire, nell’aria c’era una forte volontà di migliorare la città e se stessi per non rivivere mai più le terribili condizioni che avevano sopportato fin troppo a lungo.
In questi giorni in cui la guerra sembra un gioco da guardare tra i messaggi del telefonino questa storia dovrebbe far riflettere. In quegli anni in cui l’Italia passò da Monarchia a Repubblica, Alfred Wiesner e Italo Barbiani fondano, a Roma, in piazza del Pigneto 16, l’Algida – industria alimenti gelati. Scelgono il nome “Algida”, dall’aggettivo latino algidus (-a, -um) che sta per “freddo, gelido”.
Il primo prodotto ad entrare nel mercato fu il celebre Cremino: un gelato alla panna ricoperto di cioccolato, sostenuto da un semplice bastoncino di legno.
Napoli, 1953
Un gelataio di Napoli, proprietario di una bottega vicino alla Stazione Centrale, brevettò il Cornetto nel 1959, ideando uno strato di zucchero, cioccolato e olio per isolare il cono dal gelato vero e proprio.
Nel contesto del boom economico del Dopoguerra a Napoli nel 1953, la famiglia Spica, desiderando trasformare la loro produzione da artigianale a industriale, si trovò ad affrontare il problema di evitare che il gelato inumidisse i coni. Dopo sei anni di tentativi, trovarono la soluzione rivestendo l’interno della cialda con olio, zucchero e cioccolato. Nasceva così il Cornetto, con il suo irresistibile cuore di panna e granella di nocciole, un nome scelto per portare fortuna.
Successivamente, nel 1976, il brevetto del Cornetto fu acquisito dalla multinazionale Unilever, che aveva precedentemente acquistato l’azienda italiana Algida. Nonostante la gelateria Spica non avesse ottenuto un grande successo commerciale con il Cornetto, fu grazie all’Algida e alla sua massiccia campagna pubblicitaria negli anni Settanta che il gelato divenne celebre in tutto il mondo.
Nasce così il Cornetto, con il suo cuore di panna e granella di nocciole, un nome scelto per “portare fortuna”.
Il Successo di Algida
Nonostante le innovazioni, né Algida né la famiglia Spica riescono a capitalizzare completamente le loro invenzioni. Nel 1964, la multinazionale britannica Unilever acquista Algida e nel 1976 ottiene anche il brevetto del Cornetto dalla famiglia Spica. Con una potente strategia di marketing, Unilever trasforma il Cornetto Algida in uno dei gelati più famosi al mondo. La crescita internazionale del brand Algida è di per sé un caso di studio, ma la storia che c’è dietro la sua nascita appare come una vera e propria epopea. Oggi, la produzione italiana rimane nel napoletano, con lo stabilimento di Caivano che produce un miliardo di cornetti all’anno.
Conclusione
La storia di Algida e del Cornetto è un esempio perfetto di come l’innovazione e il marketing possano convergere per creare un prodotto di successo globale.
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