Negli ultimi anni, il mondo degli NFT (Non-Fungible Tokens) ha guadagnato una notevole attenzione, promuovendo un’idea di possesso digitale che affascina molti, soprattutto i giovani. Tuttavia, è importante considerare i rischi legati all’uso di wallet e criptovalute nel commercio di NFT, e perché approcciare questo mondo senza il carico di un wallet possa essere una scelta più sana e consapevole.
L’euforia attorno agli NFT ha creato un’enorme illusione di facili guadagni. Molti giovani, galvanizzati dall’idea di arricchirsi rapidamente attraverso la compravendita di arte digitale e criptovalute, sono finiti in una spirale rischiosa, simile a una forma di ludopatia. Questo fenomeno è particolarmente pericoloso quando si installano wallet (portafogli digitali) per acquistare criptovalute e NFT, creando le basi per comportamenti compulsivi e dipendenza dal trading.
La Gravità della Ludopatia
La ludopatia è una dipendenza seria che colpisce molte persone, portandole a perdere tutto ciò che hanno accumulato. Le statistiche mostrano che centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo sono state danneggiate finanziariamente a causa del gioco d’azzardo e di attività di trading rischiose, incluse le criptovalute e gli NFT. Un rapporto recente ha evidenziato come l’85% delle persone che hanno investito in criptovalute ha riportato perdite significative (Rif. Federal Trade Commission). Questo è particolarmente preoccupante in un’era in cui i giovani sono sempre più attratti da opportunità che promettono guadagni rapidi e facili.
La gravità della ludopatia finanziaria non può essere sottovalutata: migliaia di persone hanno perso tutto, convinte di poter diventare milionarie grazie agli NFT e al trading di criptovalute. Questi strumenti, che rappresentano innovazioni promettenti in campo civile e sugli asset digitali, sono stati sfruttati principalmente per alimentare e far vivere transazioni finanziare in un contesto strettamente speculativo, presentati inizialmente come una sorta di liberazione dal sistema bancario. Sebbene anche il sottoscritto inizialmente abbia sperato che lo strumento cripto valuta legata ad una tecnologia blockchain efficiente potesse realmente creare benefici liberando di fatto le transazioni dal sistema bancario. Nulla di più errato, è bastata una profonda analisi per capire che le transazioni di criptovalute portano benefici esclusivamente a gruppi di interesse che hanno il solo scopo dell’arricchimento a vuoto, ovvero un arricchimento finanziario che non porta alcun valore alla società civile ma semmai spreca energia e depaupera il mondo civile da asset tangibili innescando un meccanismo di anonimato e di assenza di controllo. Anche i più illusi o i più avvezzi al rischio e alle novità frenano l’entusiasmo e si mettono a ragionare e a verificare tutti gli aspetti tecnologici e possono comprendere con serenità che i fattori chiave promessi e pubblicizzati come innovativi e liberatori non sono altro che una fresca illusione che porta benefici sicuramente a chi si vuole nascondere e a chi ha bisogno di scommettere su un piano finanziario diverso dai mercati tradizionali liberi da controlli e quindi da tutele.
Sinceramente posso comprendere come possa essere comodo per un qualsiasi secret service poter in qualche modo “pagare” un funzionario di uno stato straniero super controllato attraverso uno strumento monetario che possa garantire anonimato e leggerezza nel trasporto. Ma questa non è una novità. I registri condivisi sono disponibili da secoli, e sono utilizzati da organizzazioni fin dai tempi in cui la tecnologia non aveva neppure immaginato l’elettricità. Basta pensare ai templari, o ad altri esempi nella storia economica in cui l’utilizzo dei registri condivisi hanno garantito un margine di sicurezza enorme.
La blockchain è un particolare registro condiviso, che utilizza la tecnologia informatica e che è stata inventata per creare il bitcoin ma che non per questo deve essere utilizzata esclusivamente per motivi finanziari. Ogni invenzione tecnologica può essere inventata per uno scopo specifico ma essere utile all’umanità per tutt’altro scopo. Se pensiamo che il telefono fu inventato da Meucci con lo scopo di ascoltare gli spettacoli teatrali a distanza possiamo immaginare come espandere il concetto di blockchain ad un uso diametralmente diverso da quello per cui è stato inizialmente pensato.
Il discorso sul bitcoin e il fatto che si tratta effettivamente di un modello che sviluppa il concetto di scarsità di beni digitali, accostando l’idea di una moneta legata ad un bene scarso, è sicuramente lontano dalla possibilità concreta di poter sostituire il denaro corrente. Nessun economista moderno ha pensato che l’inserimento di un meccanismo identico al gold standard monetario possa in qualche modo creare un punto di svolta nell’attuale economia occidentale. Non a caso il modello è stato abbandonato nell’economia monetaria moderna e il gold standard fu sospeso diverse volte durante momenti di crisi o guerra perché ogni paese può essere costretto, per contingenza, ad utilizzare politiche monetarie espansive per finanziare la spesa. Così dopo numerosi “tira e molla” nel 1971 gli Stati Uniti dichiareranno la fine della convertibilità aurea del dollaro, slegando la moneta dall’oro prezioso.
Sono tanti i motivi , forse troppi per elencarli tutti, per cui nel nostro mondo i piani d’investimento di NFT si sono rivelati per molti come il “Campo dei Miracoli” di Collodi: un luogo illusorio dove seminare il denaro sperando che cresca magicamente, solo per poi scoprire di aver perso tutto.
L’Illusione del “Campo dei Miracoli”
Proprio come il famoso “Campo dei Miracoli” di Collodi, dove si fa credere che piantando un soldo d’oro si ottenga una pianta di denaro, molti giovani entrano nel mercato degli NFT con l’illusione che vendere e comprare NFT possa garantire guadagni istantanei duraturi. Tuttavia, la realtà è ben diversa: solo una ristretta élite di “atleti” riesce a monetizzare in modo significativo, mentre la maggior parte degli investitori finisce per accumulare beni non smobilizzabili se non con forti perdite. In questo contesto, i ragazzi possono facilmente diventare vittime di un’illusione, credendo che ogni acquisto possa trasformarsi in un profitto immediato.
L’Illusione delle Aste d’Arte e le Delusioni dei CryptoPunk
Un caso emblematico è quello delle grandi aste d’arte digitali organizzate da case come Christie’s e Sotheby’s, dove gli acquirenti pensavano di acquistare opere d’arte. In realtà, ciò che hanno comprato era un NFT, ovvero un puntatore digitale all’opera, non l’opera stessa. Questa distinzione è spesso mal compresa, portando a delusioni profonde quando gli acquirenti si rendono conto che l’oggetto che possiedono non è fisico, ma virtuale. Questa stessa dinamica si è vista con i famosi CryptoPunks, immagini digitali pixelate che hanno raggiunto prezzi esorbitanti, ma che per molti si sono rivelate un investimento deludente.
Come osservato nelle vendite di NFT ad alto profilo attraverso case d’asta come Christie’s, gli acquirenti spesso ignorano che stanno comprando solo un certificato digitale e non l’opera d’arte stessa, il che porta a delusioni.
L’economia degli NFT è spesso una bolla speculativa, dove il valore è determinato dalla scarsità digitale e dall’ hype creato attorno ad essi. Proprio come la bolla dei tulipani nel XVII secolo, dove un singolo bulbo di tulipano poteva valere una fortuna, gli NFT rappresentano una forma di speculazione estrema. Molti investitori sono stati attratti dalla possibilità di fare soldi facili, ma pochi sono riusciti a vendere al momento giusto. La maggior parte, invece, ha perso tutto.
Il Gioco delle Tre Carte: Un Rischio Concreto di possibile Truffa Applicata agli NFT
La situazione è paragonabile al tristemente noto gioco delle tre carte, dove solo i più astuti riescono a trarre profitto. Molti giovani entrano in questo mercato con la convinzione di poter “battere il sistema”, ma si ritrovano in una spirale di spese e perdite. Con l’installazione di un wallet, si inizia a gestire criptovalute, un passo che può sembrare innocuo, ma che può anche avviare un percorso verso la ludopatia. La facilità con cui si possono effettuare transazioni rende il trading di NFT e criptovalute un terreno fertile per comportamenti compulsivi.
Questo meccanismo può essere paragonato al famigerato gioco delle tre carte, una truffa in cui il mazziere si circonda di complici che fingono di vincere, facendo credere al pubblico che sia facile battere il banco. Ogni tanto un passante viene fatto avvicinare con astuzia e gentilezza e gli viene fatta provare l’emozione di poter vincere per dare l’illusione che il gioco sia onesto e accessibile. Tuttavia, non appena qualcuno si convince di poter battere il mazziere, perde tutto. L’analogia con il mercato degli NFT è evidente: inizialmente alcuni guadagnano, ma il sistema è progettato affinché la maggior parte perda i propri investimenti.
Gioco delle tre carte: un piccolo gruppo di “insider” sembra vincere grandi somme, mentre la maggioranza, attratta da queste vittorie iniziali, finisce per perdere tutto. Come coloro che cadono vittima delle truffe di strada, anche gli investitori in criptovalute e NFT spesso affrontano la rovina finanziaria, senza alcuna possibilità legale di recuperare i fondi una volta che il mercato o la truffa crolla.
Nel mercato degli NFT, pochi “furbi” riescono a fare denaro, mentre la massa degli investitori finisce per essere spennata. Proprio come nel gioco delle tre carte, quando la bolla scoppia, tutti scompaiono improvvisamente, lasciando l’investitore incauto solo con le sue perdite.
L’Economia dei Tulipani e l’Euforia delle Criptovalute
L’economia delle criptovalute e degli NFT è simile alla bolla dei tulipani: un’euforia collettiva basata sull’idea che il prezzo di qualcosa che non ha alcun valore intrinseco aumenterà senza fine. Molti giovani, sedotti da racconti di guadagni facili, entrano in questo mondo convinti di essere maghi della finanza solo perché il prezzo di una criptovaluta o di un NFT sta salendo. In realtà, questo aumento di valore è spesso il risultato di una scarsità artificiale e non di un valore intrinseco. Proprio come accadde in Olanda con i tulipani, alla fine la bolla scoppia, e molti si ritrovano con niente.
Il mercato degli NFT, come altre bolle speculative storiche, è caratterizzato da scarsità virtuale e da una domanda alimentata più dall’entusiasmo che da un reale valore intrinseco. Come abbiamo detto proprio come accadde con la “bolla dei tulipani” del XVII secolo, molti giovani investitori, non tenendo conto del rischio perché attratti dalle prospettive iperboliche di guadagno, hanno finito per perdere ingenti somme, travolti dalla volatilità e dalla natura speculativa di questi beni digitali.
Il Primo Passo Verso la Ludopatia: I Rischi dei Wallet Digitali
L’installazione di un wallet per criptovalute può sembrare innocua, ma rappresenta spesso il primo passo verso la ludopatia. La facilità con cui è possibile comprare e vendere NFT e criptovalute crea una dipendenza che può portare a comportamenti compulsivi. Molti giovani, inizialmente attratti dall’idea di fare soldi facili, finiscono per perdere il controllo, investendo sempre più denaro nella speranza di recuperare le perdite o di ottenere un colpo di fortuna. Le storie di persone che hanno perso tutto, compresi i propri risparmi, a causa del trading di criptovalute e NFT sono numerose e allarmanti.
Un aspetto su cui ragionare e che sfiora l’assurdo è che sebbene inizialmente il modello cripto fu pensato per annullare i costi di transazione, ovvero le cosiddette commissioni o fee, queste in realtà sono molto consistenti e hanno un costo non prevedibile nel tempo. L’assurdo è che se voglio trasferire criptovalute ad un amico devo pagare ogni volta commissioni in percentuale il cui costo varia ogni volta e è influenzato da fattori che non è facile se non impossibile prevedere. L’assurdo diventa nonsense dal momento in cui scopro che se voglio trasferire denaro ad un amico sul suo conto corrente con il tradizionale iban non pago nulla per via del regolamento Europeo. Certo se non voglio far sapere a nessuno che sto dando soldi a Mario e voglio che tutto resti nascosto tra noi allora forse sarò disposto a pagare una tassa per questo, ma nessun mi garantisce il reale anonimato qualora qualcuno stesse indagano per via del fatto che tutto il sistema è sotto controllo e quindi non mi illudo. Se poi pensiamo al meccanismo del cosidetto signoraggio e la distruzione del capitale moltiplicando le trattazioni , ovvero trasferimento del denaro attraverso il meccanismo chiave, allora possiamo aprire un capitolo importante ma non basterebbero queste pagine per venirne fuori.
Conclusione: Un Approccio Consapevole e Sano
Gli NFT rappresentano senza dubbio una tecnologia promettente, che potrà rivelarsi estremamente utile nel prossimo futuro, in un contesto sempre più orientato verso la virtualità e la dematerializzazione. Potrebbero fungere da strumento fondamentale per verificare la proprietà di oggetti digitali e garantire la tracciabilità, presentando numerose applicazioni che attualmente non possiamo nemmeno concepire. Tuttavia, è essenziale comprendere a fondo il loro significato e il loro scopo. È necessario interrompere l’ascolto di coloro che si mostrano entusiasti riguardo alla tokenizzazione e si focalizzano esclusivamente su guadagni facili, trascurando come milioni di transazioni possano alimentare vari modelli piramidali, i quali, nella grande maggioranza dei casi, si concretizzano attraverso bolle e modelli tipici dei cosiddetti schemi Ponzi.
Avere NFT senza wallet e criptovalute può essere una scelta più sana e consapevole. Permette di godere della bellezza dell’arte digitale e dell’innovazione senza cadere nelle trappole della speculazione finanziaria. L’importante è essere consapevoli dei rischi nascosti dietro questi strumenti e mantenere un approccio critico, evitando di farsi travolgere dall’illusione di guadagni facili. Come nel gioco delle tre carte, solo pochi riescono davvero a vincere, e la maggior parte finisce per perdere tutto. La chiave è non farsi trascinare dalla corrente, ma scegliere un percorso di investimento più sicuro e informato.
Cosa sono gli NFT Artistici? Sono una tecnologia digitale che permette di certificare l’unicità e la proprietà di un’opera d’arte digitale. In pratica, gli NFT sono come certificati di autenticità, ma in formato digitale e basati sulla tecnologia blockchain, la stessa usata per le criptovalute. Ogni NFT è unico o parte di una serie limitata, e una volta creato, viene associato a un’opera digitale (come immagini, video, musica, ecc.). Anche se l’opera può essere vista o copiata da chiunque su internet, solo chi possiede l’NFT può dimostrare di avere l’originale certificato. Per un artista, gli NFT offrono una nuova possibilità di vendere opere digitali in modo diretto e senza intermediari tradizionali, come gallerie o case d’asta. Inoltre, ogni volta che l’NFT viene rivenduto, l’artista può ricevere una percentuale della transazione.
In sintesi, un NFT artistico è un modo innovativo per acquistare, vendere e collezionare arte digitale, mantenendo la tracciabilità e l’unicità attraverso la blockchain.
Esistono realtà funzionanti di blockchain e Nft senza transazioni e privi di crypto?
Se state leggendo questo articolo la risposta è sicuramente Sì. La blockchain del Wrep, proprietaria del sito su cui sto pubblicando questo post, è forse il primo progetto pensato e realizzato a questo scopo. Niente cripto ma solo uso civile per le aziende e per i cittadini con WREP.EU