Ritengo che questo sia uno dei termini più abusati dei nostri tempi moderni. Lo diciamo con la parola, la utilizziamo come scambio di un messaggio, lo scriviamo in grandi striscioni colorati di arcobaleno, la invochiamo gridando, la chiediamo come fine degli orrori umani.
Ma spesso, purtroppo, la PACE non vive dentro di noi, nella nostra anima, nei nostri pensieri, nei nostri cuori.
Infatti la PACE dovrebbe prima divenire parte più profonda di ogni essere umano e poi trasmessa gli uni agli altri. Eppure quante volte ci sono incontri, riunioni, manifestazioni che invocano la PACE per diventare poco dopo <<luoghi di denuncia del male, di grida dei propri diritti, del dolore, dell’inganno, e così via>>.
Quindi mi chiedo cosa è la PACE?
Secondo il dizionario Treccani, la pace si definisce principalmente come un accordo, un’armonia e una concordia tra persone, stati o intenti, ma può anche indicare una condizione di tranquillità interiore e assenza di conflitti. L’etimologia della parola rimanda al latino pax, pacis, collegato ai concetti di “patto” e “fissare” (pangere), suggerendo che la pace spesso nasce da un accordo e da un rapporto di forza.
La PACE nel mondo.
In arabo il termine è “SAALAM” e in ebraico “SHALOM”. Entrambi termini internazionalmente noti, perché utilizzati anche some saluto. Cosi si benedice con <<As-salamu alaykum>> (la pace sia su di te) e con <<Shalom aleikhem” (su di voi sia la pace).
Nel greco antico il termine era “EIRENE”, ed era preso dal nome di una dea, che ne rappresentava la sua personificazione.
Vivere la Pace.
Ritengo che dovremmo aspirare ad elevarci e ricercare la PACE non solo come termine e assenza di qualsiasi guerra, ingiustizia, atrocità, orrore, ma come stato di riconciliazione, completezza, integrità, benessere, prosperità.
Allora vivremo la pace. Allora avremo la pace. Allora saremo davvero in PACE.
