Descrizione
*** Nota questo documentario è in lingua originale ***
Il 7 ottobre del 2001, dopo l’11 settembre, gli USA cominciarono a bombardare l’Afghanistan e l’immagine delle donne afghane fu usata come giustificazione per rovesciare il regime talebano. Cinque settimane più tardi, la first lady americana Laura Bush dichiarò trionfante: “grazie al nostro recente impegno militare in gran parte dell’Afghanistan, le donne non sono più a lungo imprigionate nelle loro case; la lotta contro il terrorismo è anche una lotta per i diritti e la dignità delle donne”.
La situazione della donna in Afghanistan rivela un’altra prospettiva: le donne sono frustrate pubblicamente, la loro libertà è diminuita rispetto ad altri periodi storici e ogni anno 160 donne si danno fuoco.
Il documentario di 54 minuti segue questi argomenti attraverso gli occhi dei testimoni degli eventi stessi.
Perché accade tutto questo? La risposta è semplice: perché loro non hanno diritti. La costituzione dell’Afghanistan del 2004 dichiara: lo Stato dovrebbe escogitare ed implementare programmi effettivi per bilanciare e promuovere l’istruzione per le donne, migliorare l’istruzione dei nomadi ed eliminare l’analfabetismo nel paese . La costituzione vale un po di più della carta su cui è scritta, è molto difficile che venga applicata in una nazione dove i fondamentalisti sono ancora al potere. Ancora, c’è un altro Afghanistan. Un paese dove le donne rappresentano il lato innovativo della società, la spinta del rinnovamento e dello sviluppo dell’economia e della cultura. C’è un Afghanistan dove le donne lavorano, dove le donne esprimono il loro disaccordo verso il potere e dove esprimono la loro cultura e le loro competenze.
Per il momento queste donne rappresentano una minoranza limitata nelle grandi città ma questa minoranza è in continua crescita e traccia il confine tra una nazione governata dai fondamentalisti e una nazione che sarà quella del futuro. Il film che ne viene fuori è un collage di interviste e di immagini scioccanti, che mostra in maniera intelligente le due facce dell’Afghanistan, rivelando le cause che rendono le donne afghane, contemporaneamente, la vera risorsa di sviluppo del paese e le uniche vittime di una società corrotta e violenta.
** Nota questo documentario è in lingua originale ***
Blue Ghosts
Scritto e diretto da: Fanco Fracassi (Regia e Sceneggiatura)
Durata:54′
Data: 2011
Genere: Documentario
Inchiesta di Ludovica Amici, Katia Campacci, Enrico Mugnai, Roberto Mulas, Giorgia Pietropaoli, Francesca Spatola
Abbiamo ascoltato le voci di quelle donne che non vengono mai ascoltate, abbiamo fatto emergere tutte le differenze tra l’Occidente e le culture afghane e abbiamo mostrato che non possiamo imporre la democrazia o la liberazione dal burka. Siamo andati nelle loro case a Kabul e a Herat, seguendo la loro quotidianità: le nostre immagini mostrano dove e come queste donne vivono.
In seguito, a Roma, abbiamo intervistato una delle più importanti figure della lotta per i diritti delle donne afghane: Malalai Joya. Lei ci ha raccontato la sua incredibile storia e ha parlato di come sia difficile l’accesso alle autorità politiche per le donne afghane, di come sia difficile esprimere una propria idea.
Abbiamo girato anche a Londra e a Washington per ascoltare le voci degli esperti e dei rappresentanti delle maggiori Organizzazioni non governative che lavorano in questo campo.
Il film che ne viene fuori è un collage di interviste e di immagini scioccanti, che mostra in maniera intelligente le due facce dell’Afghanistan, rivelando le cause che rendono le donne afghane, contemporaneamente, la vera risorsa di sviluppo del paese e le uniche vittime di una società corrotta e violenta.
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