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Scoprire la libertà attraverso le piante spontanee urbane: il flashmob botanico di Wateki Taliana Tobert a Roma

In un tempo in cui tutto sembra pianificato, controllato e destinato al consumo rapido, ritrovare la libertà può cominciare da un gesto semplice: riconoscere una pianta che cresce spontanea sul marciapiede, darle un nome, fermarsi a guardarla. È da questa intuizione che nasce Un posto al sole, un flashmob botanico diverso da qualunque altro, ideato e guidato da Wateki Taliana Tobert e svoltosi a Roma, la metropoli più grande d’Italia, là dove il caos urbano spesso ci fa dimenticare la natura che ci vive accanto.

ECCO IL VIDEO DAL CANALE ESPERENZIALE YOUTUBE IGOR (the) WOLF

Un flashmob autentico: lentezza, osservazione e meraviglia

A differenza dei tanti flashmob che invadono le città con coreografie studiate e scopi pubblicitari travestiti da “evento collettivo”, quello guidato da Wateki è stato un vero gesto di libertà e consapevolezza. Un atto urbano ma profondamente naturale, culturale e silenzioso, capace di connettere le persone attraverso la conoscenza della flora urbana e il piacere della conoscenza condivisa.

Intorno a Wateki si è creata una comunità degli apprendisti della flora spontanea, durante il flashmob hanno lasciato più di 50 scritte delle piante che crescono libere dentro la città.

Il percorso è partito di fronte la stazione della metro Piramide, proprio di fronte il monumento dell’antica Piramide Cestia, si è snodato lungo la via Ostiense, ha deviato verso il supermercato  Eataly e si è concluso nei pressi della fermata metro Garbatella, in una camminata collettiva durante la quale più di 50 nomi di piante spontanee sono stati scritti con gessetti su muretti e asfalto: un gesto leggero e potente, una mappa effimera del vivente.

Le protagoniste invisibili: le piante spontanee della città

Tra le specie osservate e salutate spiccavano le saepole del genere Erigeron — come la E. canadensis, detta anche “erba peperone” per il suo aroma pungente — e l’Amaranthus retroflexus, resistente e diffusa. Non sono mancate malve, acetoselle (Oxalis), crespigni (Sonchus), radicchielli (Crepis), la nutritiva Portulaca oleracea, la selvatica Lactuca serriola (madre delle insalate moderne), il centinodio (Polygonum aviculare) tanto amato dagli uccellini e la Lanutella (Andryala integrifolia), tutte piante capaci di radicarsi nei luoghi più improbabili.

Tra gli incontri speciali, un esemplare di Limonium (statice) — probabilmente germogliato da un mazzo di fiori secchi — e una vera e propria giungla urbana di goji (Lycium chinense), cresciuta libera accanto a Eataly, dove paradossalmente i suoi frutti vengono venduti come superfood a caro prezzo.

Tra sacro e profano: piante d’appartamento in fuga e ospiti regali

Wateki ha reso omaggio a sua Maestà Ficus elastica, imponente e silenzioso, e abbiamo annusato la profumata (ma tossica) Lantana camara. Non poteva mancare un incontro con il sacro Nopal (Opuntia ficus-indica), che decorava con fierezza una piazzetta nascosta.

Alcune piante “domestiche” sono state sorprese in fuga dai balconi: una Tradescantia spuntava tra le crepe dell’asfalto, accolta da un gruppo di amaranti, e una Chlorophytum variegatum (pianta ragno) aveva trovato rifugio in un ceppo d’albero tagliato. Qualcuno tra i partecipanti ne ha raccolto i fusticini per ripiantarli a casa, in un gesto di continuità silenziosa.

Momento di ilarità e meraviglia: imparare finalmente a scrivere e pronunciare Koelreuteria paniculata, l’elegante albero delle lanterne cinesi.

Ogni pianta è una storia. Ogni storia è un invito a vedere

Queste piante, spesso considerate “erbacce”, raccontano storie di adattamento, resistenza, migrazione e rinascita. Alcune sono fuggite dai salotti borghesi (come Tradescantia andersoniana), altre sono “immigrate” come Erigeron canadensis, ma tutte hanno trovato un posto al sole tra i marciapiedi e i cigli dimenticati della Capitale.

Il flashmob come gesto civile

In un mondo dove anche la spontaneità sembra costruita a tavolino, questo evento ha ricordato che incontrarsi per conoscere, condividere e osservare può essere un atto rivoluzionario. Il flashmob botanico di Wateki Taliana Tobert è stato un gesto di libertà, di educazione urbana e di riconnessione con ciò che spesso non vediamo.

Il suo libro, che raccoglie pensieri, esperienze e storie del mondo vegetale, è disponibile qui su Amazon.
Per continuare a scoprire storie tra natura urbana, cammini e arte spontanea, segui qui il canale Youtube di Igor Wolf.
Puoi seguire Igor Wolf su instagram.


“Quando impari a riconoscere una pianta, impari a vedere davvero.
E vedere è sempre il primo passo verso la libertà.”

https://www.instagram.com/reel/DLBANupoUMh


Igor Wolfango Schiaroli

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