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Il mondo delle criptovalute, dei token e dei wallet digitali è spesso accolto con entusiasmo da parte dei suoi sostenitori, ma questa rivoluzione finanziaria solleva importanti preoccupazioni che meritano una riflessione critica. Molti individui sembrano disorientati di fronte ai cambiamenti in atto, non comprendendo appieno le implicazioni economiche e sociali che la decentralizzazione del potere economico comporta. In particolare, la riduzione della sovranità monetaria degli Stati può accentuare le disuguaglianze, avvantaggiando ulteriormente chi già detiene significative risorse economiche.

La decentralizzazione come illusione di equità

Il dibattito sulla decentralizzazione è stato spesso dipinto come un’opportunità per democratizzare l’accesso ai beni e ai servizi finanziari, eliminando il controllo centralizzato delle banche e degli enti governativi. Tuttavia, come sottolineato dall’economista Joseph Stiglitz, “la riduzione del ruolo dello Stato nell’economia, quando mal calibrata, tende a concentrare il potere nelle mani di pochi, piuttosto che diffonderlo” (Stiglitz, 2012). Questo è esattamente il rischio che si corre con la proliferazione delle criptovalute: anziché promuovere equità, potrebbero rafforzare coloro che già possiedono le risorse e la conoscenza per trarne profitto.

I sostenitori di questi movimenti sembrano spesso attratti dall’idea di guadagni rapidi, senza una comprensione profonda dei meccanismi economici sottostanti. Questo atteggiamento ricorda la lezione del Gatto e della Volpe ne Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, dove la mancanza di consapevolezza espone facilmente a manipolazioni da parte di attori opportunistici.

Paralleli tra criptovalute e movimenti no vax

Un parallelo interessante può essere tracciato con i movimenti contrari ai vaccini (no vax). Questi movimenti, pur dichiarandosi contrari alle grandi case farmaceutiche, paradossalmente finiscono per arricchirle. L’instabilità e la disinformazione alimentano la domanda di prodotti farmaceutici, rafforzando quelle stesse entità che dicono di voler combattere. Analogamente, il mondo delle criptovalute, che promette di eliminare gli intermediari finanziari tradizionali, rischia invece di rafforzare il potere delle grandi banche d’affari e degli investitori istituzionali, come sottolineato dall’economista Nouriel Roubini, che ha spesso definito le criptovalute una “truffa totale” destinata a essere dominata dalle grandi élite economiche (Roubini, 2021).

L’aumento del prezzo dell’oro: un segnale ignorato

Un altro fenomeno significativo è l’aumento incontrollato del prezzo dell’oro, che sembra sfuggire all’attenzione di molti. Questo incremento riflette un trasferimento di potere economico verso le grandi potenze militari ed economiche, garantendo loro una posizione stabile in un contesto di incertezza globale. L’oro, a differenza dei token digitali, rappresenta un bene rifugio consolidato da secoli, la cui domanda tende a crescere nei momenti di crisi.

In scenari ipotetici, come l’uso di armi capaci di disattivare apparecchiature elettroniche su vasta scala, la dipendenza da tecnologie digitali come le criptovalute si rivelerebbe un punto debole. In tali contesti, il valore tornerà ai beni fisici, come l’oro, o al baratto, mostrando come la fiducia nei token digitali possa essere mal riposta. Come evidenziato da John Maynard Keynes, “i metalli preziosi hanno un valore reale che va oltre la fiducia nel sistema finanziario” (Keynes, 1936), contrariamente alle criptovalute, che non possiedono un valore intrinseco.

Conclusioni

In definitiva, sebbene le criptovalute rappresentino una promettente innovazione tecnologica, i rischi che comportano, in termini di disuguaglianza economica e vulnerabilità sistemica, non possono essere ignorati. L’aumento del prezzo dell’oro è un segnale chiaro che molti, paralizzati dalla promessa di guadagni facili e dalla narrazione della decentralizzazione, stanno trascurando. Il ritorno ai beni fisici come riserva di valore potrebbe essere inevitabile in situazioni di crisi, dimostrando la fragilità delle criptovalute in contesti di emergenza.

Bibliografia

  • Keynes, J. M. (1936). The General Theory of Employment, Interest and Money. Palgrave Macmillan.
  • Roubini, N. (2021). Cryptocurrencies: The Mother of All Bubbles and Scams. Financial Times.
  • Stiglitz, J. E. (2012). The Price of Inequality: How Today’s Divided Society Endangers Our Future. W.W. Norton & Company.

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Igor Wolfango Schiaroli

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