La democrazia in Italia è morta ? E’ una domanda mal posta. Una democrazia muore quando il Parlamento chiude i battenti a tempo indeterminato, cioè quando il suo cuore cessa di battere. Però la democrazia, se paragonata ad un organismo vivente, può essere ammalata più o meno grave, fino a giungere allo stato comatoso sotto la tenda ad ossigeno e rimanere in questo stato per anni. Se una democrazia con un Parlamento eletto dalla popolazione attivo e legiferante, con un Governo sovrano nei pieni poteri, con le sue Istituzioni che operano in armonia tra loro, può essere identificata , in una scala da 0 a 10, con 10 . Che valore si può attribuire alla nostra attuale democrazia ? Senza dubbio una grave insufficienza … 4 ? Ma anche 3 o 2 , purtroppo .
Quindi la democrazia italiana non è (ancora) morta, ma appare agonizzante .
Quando si è ammalata ? Io credo a ridosso del 1992, quando l’Italia ha conclamato la perdita del suo ruolo geopolitico di “vetrina” del mondo atlantista nei confronti sia dei suoi alleati che dei suoi antagonisti e competitors . Da quel momento in poi siamo stati abbandonati al nostro destino e abbiamo cominciato a pagare “il pizzo” ai nostri protettori – veri e presunti – con la perdita progressiva di pezzi di Sovranità : economica, monetaria, finanziaria, fino a quando siamo giunti a pagare con i beni pubblici , con i risparmi delle famiglie e, al dunque, con la rinuncia (ovviamente forzata) a decidere del nostro futuro.
Questa estrema sintesi era ben chiara a qualche italiano . Poche voci dissidenti si sono levate nel corso dell’ultimo quarto di secolo puntandoil dito sul fatto che eravamo “in svendita” e che ogni anno diventamo sempre più “colonia” di qualcun altro. Ma le voci dissidenti non sono bastate, quei pensatori e analisti che cercavano di informare, spesso anche con dati ineccepibili, sono stati messi tutti in un angoletto, ostracizzati dalla vita pubblica, definiti complottisti, dietrologi e qualche volta fiancheggiatori di terroristi . Poi è arrivata l’ubriacatura dell’Unione Europea e dell’Euro. Poi ci hanno fatto credere che le cose non funzionavano perchè non avevamo adottato il “two parties system” e ce lo hanno fatto adottare. Nel frattempo maggiordomi ossequiosi delle volontà “colonialiste”, allevati al Fondo Monetario Internazionale o nella grandi banche d’affari, si avvicendavano alla guida della “nazione” ridotta a “paese”.
Oggi i Populisti, cioè quelli che hanno ottenuto il consenso del Popolo, hanno tentato di fare un Governo, seguendo peraltro ogni procedura prevista dalla Democrazia, e sono stati rigettati . Sono stati rigettati non già, come può apparire, dalla volontà del Presidente della Repubblica, ma dal Sistema delle Corporations e dall’Elite Europea sia manifesta che occulta .
Sono stati rigettati con motivazioni semplici : “il Governo da voi proposto, con quel ministro dell’economia che minaccia aspri negoziati non piace ai nostri padroni e ai nostri guardiani internazionali ” Chi sono costoro ? Mercanti, Banchieri, Finanzieri, Agenzie di ratings, alchimisti dello spread e addirittura esponenti di governi stranieri .
A questo punto però la scena è chiara. Il Re è nudo . Cos’altro serve per svegliarsi dal sonno della ragione, dal sogno della pubblicità e dall’incubo del controllo finanziario e digitale ?
SIAMO UNA COLONIA A OGNI EFFETTO . L’ITALIA NON E’ POSSEDUTA DAGLI ITALIANI ANCHE SE SEMBRA GESTITA DA QUALCUNO DI LORO. I TRATTATI INTERNAZIONALI RATIFICATI A OCCHI CHIUSI DAI PARLAMENTI ANESTETIZZATI CONTANO PIU’ DELLA COSTITUZIONE.
Agli italiani si riconoscono solo pochi ruoli : in primis quello di GRANDI DEBITORI; poi quello di cittadini NATO tenuti a seguire le sorti militari e le decisioni geopolitiche prese dai padroni ; poi quello di CONSUMATORI di MERDA MULTINAZIONALE sballottolati tra gli interessi anglo-americani e franco-tedeschi e infine quello di POPOLO SEDOTTO DAI SUOI CARNEFICI.
L’ultima “carota” sbandierata è quella delle prossime elezioni . Ma da oggi a settembre – ottobre o al 2019 gli invasori ci faranno a pezzi con una rinnovata ferocia.
E’ evidente che il Quirinale non poteva sottrarsi ad un ruolo che lo ha condotto ad agire come ha agito. Un ruolo che gli impedisce persino di “rischiare” una via sovranista.
Il problema non è l’uomo-presidente Mattarella ma il “frame” in cui si muovono le Istituzioni Italiane tutte. La cornice che modifica la realtà del quadro, è l’assenza di sovranità e l’imposizione di un sistema di valori dall’esterno.
Bisogna quindi organizzare una vera Lotta di Liberazione dagli oppressori avendo bene in mente lo scenario reale nel quale ci troviamo. Non ci resta molto tempo, siamo a un passo dal baratro e gli Italiani speriamo che stavolta se ne siano resi conto.
CHI SI FA PECORA IL LUPO SE LA MANGIA.