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IL PUNTO DI RUGIADA. IndyCine Recensione

Enrico Tubertini

DiEnrico Tubertini

Gen 13, 2024

Il punto di rugiada è quel momento in cui il vapore acqueo delle notti serene si poggia sui corpi al suolo, riscaldati dal sole mattutino, così Marco Risi, maestro nel raccontare storie di vita con accurato sguardo, ci fa immergere negli gli anni precedenti la fantomatica pandemia in una casa di riposo, dove l’essenza della vita, spensierata o pensierosa che sia, pervade i corpi dei suoi facoltosi ospiti, finché non vengono accolti dalla “luce del giorno”.

In questo luogo sospeso tra vita, morte, ricordi e desideri, due giovani sono costretti a passare uno sconto di pena, entrando in contatto con ciò che di bello, misterioso, buffo e profondo porta in serbo l’anzianità, traendone insegnamento e giovamento ma allo stesso creando uno scambio di benessere reciproco, senza speranza o illusione. Tutto va come deve andare e niente evolve al di la del suo normale corso. Risi non vuole sorprenderci ma semplicemente raccontarci come la vecchiaia può essere vissuta con eleganza, divertimento e come sia possibile non pensare alla malattia anzi, le medicine per la depressione vengono buttate. Gli ospiti, infatti non vivono con conclamate malattie ma semplicemente con conclamate emozioni, senza filtri, accogliendo ciò che la vita ha riservato per loro, cercando di viverla sempre fino in fondo e provando a decidere il momento dell’arrivo del nuovo giorno.

Il Punto di Rugiada - Trailer Ufficiale

La morte non la decidi è una semplice compagna di vita e se non ci pensi non arriva. La vecchiaia dal canto suo, è quel momento in cui i nodi vengono al pettine in cui inizi a capire che non c’è tempo per i vittimismi e ti vivi tutto al meglio; perdoni, confessi e vivi ciò che ti accade per ciò che è, non più per ciò che era, come dice uno scoppiettante Maurizio Nicheli ad un’affascinante Erica Blanc dopo aver fatto sesso. E forse è proprio questo il segreto della vecchiaia, viversi il presente senza struggersi nel ricordo del passato che il più delle volte non si ricorda. La casa di riposo Villa bianca, funge da sole i cui raggi sono le storie dei personaggi che escono irradiando il proprio mondo esterno ma poi rientrando nel sole stesso. Così il fuori è semplicemente un luogo dove si passa per tornare dentro e il dentro è il cuore pulsante di questa pellicola. Dentro di noi, dentro lo spazio, dentro le pieghe dei sentimenti per uscirne migliori ma non legati a un augurio di vita bensì con la consapevolezza della certezza di un presente da vivere.

C’è anche molto cinema nel racconto di Risi, co sceneggiato dai fidi Riccardo Di Torrebruna e Francesco Frangipane, già compagni di avventura nel controverso “Tre tocchi”, non si può infatti non ripensare alla nevicata di Amarcord quando tutta la villa con gli arzilli ospiti viene imbiancata, creando momenti di spensierata gioia come nella Rimini Felliniana o ritrovare i maestri della celluloide nei collage del fotografo De Francovich. Anche il personaggio di Eros Pagni, ricorda quei burberi militari che altro non hanno fatto nella vita e che pensano che tutto sia rigore, già raccontati nella commedia degli anni Ottanta. Tutti in parte i personaggi nel loro essere se stessi, o semplicemente interpretando se stessi col divertimento del recitare qualcosa che non è lontano dall’arrivare, augurandosi di viverlo come i personaggi interpretati. Una carezza questo film così come il vapore che si posa sui fili d’erba riscaldati dal calore dell’alba: la rugiada.

IL PUNTO DI RUGIADA
un film di
MARCO RISI

con
MASSIMO DE FRANCOVICH, ALESSANDRO FELLA, EROS PAGNI,
LUCIA ROSSI, LUIGI DIBERTI, ROBERTO GUDESE

e con VALERIO BINASCO
e con ELENA COTTA

una produzione FANDANGO con RAI CINEMA

prodotto da DOMENICO PROCACCI e LAURA PAOLUCCI

Opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo

una distribuzione FANDANGO DISTRIBUZIONE

una produzione FANDANGO con RAI CINEMA prodotto da DOMENICO PROCACCI e LAURA PAOLUCCI

NELLE SALE DAL 18 GENNAIO 2024

SINOSSI
Carlo, un ragazzo viziato e sregolato, una notte provoca da ubriaco un grave incidente d’auto per il quale viene condannato a scontare un anno di lavori socialmente utili in una casa di riposo.
Insieme a lui a Villa Bianca arriva anche Manuel, un giovane spacciatore colto in flagrante.
Luisa, infermiera che lavora da anni nella struttura, guiderà i due ragazzi in un mondo senza età dove condivisione, conforto e accoglienza cambieranno per sempre il loro sguardo sul mondo e sulla vita

NOTE DI REGIA:

Erano circa tredici anni che pensavo a questo film sui vecchi e, nel frattempo, si può dire che lo sono diventato. Ero a Pordenone ad un incontro per Fortapàsc. Mi si avvicina un giovane maestro di scuola che nel frattempo è diventato uno scrittore di successo, Enrico Galiano, e mi parla della sua esperienza di qualche anno prima in una Casa di riposo come alternativa al servizio militare.

Quei racconti mi sono rimasti dentro, sentivo che c’era materiale da romanzo come avrebbe detto Balzac ma anche da cinema.
Contemporaneamente nasceva l’idea di scrivere un libro che avesse a che fare con mio padre, “Forte respiro rapido”. Ci misi cinque anni mentre Il punto di rugiada ancora non trovava la sua strada. Alla fine, nel 2019, con Riccardo de Torrebruna e Francesco Frangipane ci siamo chiusi nella casa del Circeo e ne siamo usciti solo con una scaletta finalmente convincente.

Mentre poi scrivevamo la sceneggiatura affioravano qua e là pezzi di Forte respiro rapido che chiedevano sempre più insistentemente di far parte del film. Addirittura il protagonista vecchio si volle chiamare Dino. Questo per dire di come, in fondo, le due cose siano in qualche modo collegate. Fra l’altro sapevo che, negli ultimi anni di vita, mio padre avrebbe voluto fare un film sui vecchi. In realtà su La morte di Ivan Il’ič, di Tolstoj. E sarebbe stato un bel film, anche se diceva che, leggendo il racconto, ci si accorgeva che ancora non avevano inventato il cinema per via del ritmo che, secondo lui, qua e là, mancava nel libro.

Di quante cose è fatto un film prima che venga realizzato? Di quanti umori che poi a seconda dell’abilità del regista, non vorrei usare la parola sensibilità, si spera di vedere sullo schermo?
Sono qui a scrivere queste note che forse sono più pensieri per cercare di rendere partecipi, io per primo che scrivo, quelli che le leggeranno del sentimento che anima un film. Se traspare, se ce ne lasciamo avvolgere, se qualcosa rimane, allora vuol dire che ne è valsa la pena.

Io, con l’aiuto di tutta la troupe ma soprattutto del meraviglioso cast, giovane e vecchio, al quale mi sento molto legato, spero di esserci riuscito. Marco Risi

Immagini dal Film Punto di Rugiada

CREDITI MUSICALI

Musiche originali di Leandro Piccioni Eseguite da:

Leandro Piccioni, pianoforte Kyung Mi Lee, violoncello Roberto Petrocchi, clarinetto Roman Villanueva, tromba Nanni Civitenga, chitarra

Quartetto Pessoa: Marco Quaranta, violino Rita Gucci, violino Achille Taddeo, viola Marco Simonacci, violoncello

Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Leandro Piccioni

Violino solista: Vincenzo Bolognese
Violini I: Pierluigi Pietroniro, Daniele Sabatini, Daniel Myskiv, Soichi Ichikawa, Manfred Croci, Miwa Cristina Shiozaki, Pamena Krumova
Violini II: Renato Bonaccini, Sebastian Zagame, Flavia Fiamma Paolucci, Federico Morbidelli, Federico Malatesta
Viole: Lorenzo Rundo, Gaia Orsoni, Silvia Cioffi
Violoncelli: Marco Simonacci, Francesco di Donnas, Flavio Malatesta Contrabbasso: Maurizio Raimondo
Flauti: Bruno Paolo Lombardi, Paolo Fratini
Clarinetto: Roberto Petrocchi
Oboe: Luca Vignali
Fagotti: Marco Ciamacco, Marco Dionette
Corni: Rino Franco Pecorelli, Silvano Cardella
Tromboni: Luigino Leonardi, Francesco Piersanti

Registrazioni effettuate presso Forum Music Village (Roma) Ingegnere del suono Fabio Venturi
Assistenti Carlo Colugnati e Federico Rizzi Registrazioni aggiuntive e mix Studio Erewhon (Roma)

Registrazioni e missaggi del gruppo Burro e Salvia effettuati presso il Pink House Studio di Monsano (AN) da Francesco Sardella.

Supervisore alle musiche Giovanni Guardi con la collaborazione di Valerio Mirabella

Edizioni musicali Radiofandango

Crediti non contrattuali 32

“DANCE BOYS’”

(G. Scognamiglio – L. Scialdone) eseguita da Fitness Forever © Elefant Publishing
℗ 2017 Elefant Records

“STASERA MI BUTTO”

(A. Amurri – B. Canfora) © 1967 Edizioni Curci Srl

“BEYZA” / “I LIVE YOU”

(E. de Fouchecour – J.P. Duzelier) eseguita da Nûgen & Archer
℗ & © 2022 Nû Records

“ANYTHING BUT THIS”

(E. de Fouchecour – J.P. Duzelier – S. Concari) eseguita da Nûgen & Archer e Sheila Concari ℗ & © 2020 Nû Records

“RIDERA’”

(D. Gerard – R. Bernet – Mogol)
eseguita da Little Tony
© 1966 Danymusic / Warner Chappell Music Italiana Srl
℗ 1966 Sony Music Entertainment (Italy) Spa / BMG Rights Management (Italy) Srl

“E LA CHIAMANO ESTATE”

(B. Martino – F. Califano – L. Zanin)
© Universal Music Publishing Ricordi Srl

“ST. TROPEZ TWIST”
(M. Cenci – G. Faiella – L. Mazzocchi)
© 1962 Warner Chappell Music Italiana Srl

“PIPPO NON LO SA”
(M. Panzeri – N. Rastelli – G. Kramer) © Sugarmusic Spa

“UN BACIO A MEZZANOTTE”
(P. Garinei – A. Giovannini – C. Gorni)
© 1952 Warner Chappell Music Italiana Srl

“LOVE LETTERS IN THE SAND”

(N. Kenny – C. Kenny – J. F. Coots) eseguita da Pat Boone
© Bourne Co
℗ Geffen Records / Universal Music Italia Srl

musiche addizionali Extreme Music / Audio Network

 


Enrico Tubertini

Enrico Tubertini

Enrico Tubertini è di origini bolognesi. Ha fatto il Dams e lavorato nei videoclip, poi si è trasferito a Roma dove ha iniziato a lavorare nel cinema ed in televisione. Artista e pittografo.
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