Un articolo è anche un occasione per pubblicare una risposta ad un collega pubblicata sulla bacheca del più noto social network.
FBook sembra frequentato principalmente dagli anziani, da noi cosiddetti “boomers“, ma se guardiamo l’età media i boom economici, quelli belli, li abbiamo appena sfiorati.
Il bravo collega scriveva sulla propria pagina:
“abbiamo perso, lo dico da persona che lavora nella comunicazione e nell’editoria da ormai più di 20 anni. Abbiamo perso se il Corriere della Sera, sul cartaceo, che dovrebbe essere l’ultimo baluardo della resistenza etica giornalistica per eccellenza, dedica una pagina alle depressioni social di Chiara Ferragni e Fedez…..”
L’ articolo che state leggendo è la risposta a questo sfogo:
… è da tempo immemore che abbiamo perso, avevamo perso anche prima dei social…. si puo’ pensare: se non puoi batterli unisciti a loro ?
L’unica certezza che ho è che dal punto di vista informativo siamo di fronte ad uno scenario di gran lunga peggiore di cio’ che appariva nel basso medioevo. Almeno all’epoca erano solo le cattedrali a fornire le informazioni al popolo.
Adesso invece quello che i figli dei social definiscono “mainstream” pare essere molto ma molto più autorevole e veritiero delle miriadi di voci libere, di chi è libero di dire a ognuno quello che pensa o di proclamare dati e studi inventati da qualcun altro.
Nessuno va più sulla luna? Orlando diventa furioso, cioè ammattisce, perde il senno, per una delusione d’amore. Astolfo deve salire sulla Luna per recuperare il senno perso da Orlando per amore e nel viaggio viene accompagnato da San Giovanni.
Oggi è un po’ come per chi ama i film horror, sembra si desideri pensare, o sperare, di aver capito che qualcuno che ci comanda ci voglia uccidere o vendere a tranci al mercato del pesce.
L’ironia è che sono proprio i pescivendoli di quartiere a voler vendere qualsiasi trancio marcio che trovano in strada, quasi mai fresco, e lo spacciano come lussureggiante pur di avere la fila a negozio… non le trovi queste cose al supermercato, urlano ai quattro venti.
In effetti al supermercato si trovano beni industrializzati e standardizzati ed è difficile trovarne di marci. Il piccolo spacciatore di notizie di quartiere cerca likes per potersi permettere di non faticare e alimenta sempre il mantra del “non ce lo dicono”, “ci vogliono” così o colà sbandierando i discorsi di altri spacciatori di notizie contro o alternative quali fossero fonti e argomenti accertati e veritieri.
Tutto questo questo accade mentre i centri commerciali ospitano i giovani tutto il giorno dato che a forza di concentrarsi sulla “cavolate” la gente oramai non fa più politica vera ma solo virtuale, non si informa, non dà retta ai veri istruiti e quindi nessuno più costruisce nulla per il sociale e sopratutto nessuno fa nulla per evitare che i giovani abbiano solo i soldi come riferimento.
Tutto questo questo accade mentre i centri commerciali ospitano i giovani tutto il giorno dato che a forza di concentrarsi sulla “cavolate” la gente oramai non fa più politica vera ma solo virtuale, non si informa, non dà retta ai veri istruiti e quindi nessuno più costruisce nulla per il sociale e sopratutto nessuno fa nulla per evitare che i giovani abbiano solo i soldi come riferimento.
Alla fine nessuno vuole sapere che i mezzi che usano per fare la contro-informazione fa arricchire solo quelle multinazionali che sono proprietarie del centro commerciale che ospita i figli dei “complottari“. #wrep #webreporter #wreporter #wreport