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Agatha Christie, scrittrice geniale con un pensiero da criminale

Francesca Moretti

DiFrancesca Moretti

Feb 16, 2024
Agatha Christie Memorial, London

Il giovane che appartiene alla Net Generation sa rispondere alla domanda: “Sai chi è Poirot?”, macché, si ricava come risposta un “picche”, però, in compenso sa bene smanettare su una tastiera che poco serve a riempiere la zucca di cultura, se non di video demenziali postati da soggetti che hanno capito come arrivare al guadagno facile, quest’ultimi mica scemi, no?

Hercule Poirot

Ma come si può non conoscere uno dei principali personaggi di Agatha Christie?” Eppure si può, la lettura, ormai, è roba per pochi eletti, per coloro che, nonostante i numerosi impegni che fagocitano la loro giornata, fanno di tutto per ritagliare del tempo da dedicare ai libri, nutrimento per la mente e ristoro per lo spirito.

Molti giovani leggono poco o niente, in generale i momenti dedicati alla lettura sono veramente ridotti al minimo, e per una serie di motivi, chissà se validi o meno, oppure semplicemente per pigrizia o perché sin da piccoli nessuno ha letto loro una favola, insegnando la bellezza dell’apprendimento mediante delle parole scritte su carta. E poi Agatha Christie è una giallista, non a tutti piacciono i gialli, anche se la scrittrice con i suoi innumerevoli romanzi fa parte ormai delle conoscenze letterarie da possedere.

Personalmente adoro la Christie, e Poirot accompagna le mie estati, leggo e rileggo le avventure in cui questo bizzarro investigatore belga si imbatte grazie all’abile penna della sua creatrice.

Secondo me, Agatha Christie è stata e continua ad essere una scrittrice geniale con un pensiero da criminale, nel senso di mente raffinata e conoscitrice del comportamento. Partorire tanti delitti, con modalità e dinamiche differenti, ciascuno con una trama articolata e complessa, disseminata da molteplici indizi per arrivare al colpevole, anche se di fatto è solo grazie alla spiegazione finale di Hercule Poirot che l’intelletto si illumina e fa chiarezza sull’intero crimine e il suo artefice. No, non credo sia abilità affine a tutti.

Agatha Christie era donna di grande cultura con una profonda conoscenza dell’animo umano, non a caso il suo personaggio è un fine esperto della psicologia umana. Poirot giunge alla verità e rende giustizia alle vittime grazie a tali conoscenze e alle sue famosissime “celluline grigie”. Un segugio basso, un po’ panciuto, con la testa a forma di uovo e con dei baffi invidiabili che cura in modo maniacale con lozioni molto costose e profumate. Ovvio che Poirot non soffre di complessi di inferiorità per un fisico non certo perfetto, lui sa che è la perfezione, modestia a parte. A differenza di altri investigatori, Poirot non perde tempo con le tradizionali tecniche investigative, a lui serve metodo e ordine, una poltrona per riflettere e far agire le sue adorate celluline. Amante della simmetria e dell’eleganza, il detective belga indossa abiti realizzati dalle mani di abili sarti, e sui quali non è possibile vedere nemmeno un granello di polvere. Gli piace stare al centro dell’attenzione e non perde occasione per sottolineare spudoratamente le sue grandi doti da investigatore.

Eppure questo personaggio che tanta fama ha dato ad Agatha Christie, di fatto, lei non gli era tanto affezionata, non lo trovava così simpatico e attraente. La scrittrice in più di un’occasione ha dichiarato che Poirot l’annoiava. Non sarà che il successo è dovuto pure a questo essere stufa del suo personaggio? Può accadere quando il protagonista dei racconti diventa più famoso del suo autore.


Francesca Moretti

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