Mi viene in mente l’adagio di Fernando Pessoa: “Guadagnare quanto necessario per il mangiare e il bere, un posto dove abitare, e un po’ di spazio per il tempo libero per sognare, scrivere – dormire – che altro posso chiedere agli dèi o sperare dal Destino?”
Cari amici, lettori e lettrici, non so voi, ma io non ricordo più quando è stata l’ultima volta che ho detto: “Oggi posso fare quello che voglio”. La vita quotidiana così frenetica e convulsa inghiotte voracemente il tempo di ciascuno di noi, ci si alza al mattino e, puff, è già sera, seduti sul divano stanchi morti con le palpebre pesanti alla Tom maniera, il simpatico micione dei cartoon Tom & Jerry che, per tenere aperti gli occhi cascanti dal sonno, utilizza gli stecchini, tecnica fantasy per non addormentarsi.
Seguendo l’aforisma del famoso e pungente pensatore Bertrand Russell: “Essere in grado di riempire il tempo libero intelligentemente è l’ultimo prodotto della civiltà, e al momento molte poche persone hanno raggiunto questo livello”, decido, così, nella mia giornata libera, di fare un salto in libreria, e toh! Mi arriva da uno dei tanti scaffali una voce libricina: comprami, comprami! Strano a dirsi non appartiene alla letteratura gialla, la mia grande passione, forse discutibile, ma voglio essere sincera ed esprimere verso questo genere di libri le mie simpatie anche se sono criticabili. La lettura dei romanzi gialli mi suscita emozioni che non sempre gli altri mi danno, essi catturano il mio interesse e lo mantengono vivo dalla prima all’ultima riga. Mi sembra di vivere le peripezie dei protagonisti e, a volte, mi capita di immedesimarmi così tanto con loro che perdo quasi il senso della realtà. Insomma, i libri gialli hanno il potere di tenermi incollata alla lettura per ore. Ma dallo scaffale la vocina continua con insistenza ad attirare la mia attenzione, che libro è mai? Oliva Denaro di Viola Ardone. Mi incuriosisce la scelta del nome: Oliva. Non sarà che l’autrice si è divertita con l’enigmistica? Non è che ha, così solo accidentalmente, anagrammato il suo nome? Oppure lo ha fatto con un fine ben preciso?
Si, ho deciso, questo libro lo compro. Torno a casa e mi immergo nella lettura.
Scopro che la scrittrice Ardone è una penna elegante, ha magistralmente architettato una storia intrecciando alle vicissitudini dei singoli protagonisti situazioni sociali e culturali propri della società contemporanea.
I personaggi sono ben delineati sotto il profilo psicologico, nulla è lasciato al caso, ogni tassello è stato accuratamente inserito al posto giusto costituendo uno spaccato di vissuto quotidiano che trascina e appassiona emotivamente.
“La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia, così dice mia madre”, già l’incipit del romanzo lascia intendere lo spessore dei contenuti trattati con una semplicità mai banale e una narrazione raffinata.
L’Ardone ha uno stile di scrittura davvero coinvolgente, sa come tenere inchiodato il lettore dal principio alla fine. Che dire, uscire dalla propria comfort zone letteraria ne è valsa veramente la pena.
Consiglio la lettura di questo libro.
Complimenti Francesca Moretti