Carolina Lo Nero usa la metafora del gioco degli scacchi per spiegare ai ragazzi – i principali destinatari del suo libro – come uomini dall’animo onesto, tutti insieme, possono opporsi ai malavitosi.
Un vecchio boss appartenente alla Lupara Mozzata, noto come Don Vito Mimangiolacoppola, una mattina d’estate mentre si trova nel giardino della sua tenuta ha una sorta di illuminazione, un’idea brillante, sfidare lo Stato e la società civile a una partita a scacchi. Questo vecchietto dall’aria svagata, ricurvo ormai sul suo bastone, in passato è stato uno dei più bravi giocatori di scacchi della Mafia. Nessuno conosce il suo vero nome giacché da tutti viene chiamato Don Vito Mimangiolacoppola per la sua abitudine di dire sempre “Mi mangio la coppola” ogni qualvolta si presenta una nuova sfida da vincere. Il questore di Palermo, Giacomo Gattinori, noto come uomo incorruttibile, accetta la sfida per conto dello Stato. Il boss Don Vito però pone delle condizioni: la partita a scacchi sarà giocata tra due ragazzi, ognuno rappresentante la propria squadra; la partita sarà aperta al pubblico e si terrà a Palermo, il 23 maggio, giorno che l’antimafia e la società civile hanno eletto come simbolo di Legalità. Questo ovviamente disturba non poco la Mafia.
E così ha inizio la bella metafora del gioco della scacchiera, pedine bianche contro pedine nere, la Legalità contro la Criminalità.
Paolillo, il giovane che il questore Gattinori ha scelto per conto della squadra della legalità, lo Stato italiano, la Magistratura, i giornalisti, i cittadini onesti, le Forze dell’ordine, le nuove generazioni, tutti insieme pronti a sfidare Ester Estortrice, nipote di Don Vito, i capi della mafia, i banchieri corrotti, trafficanti e spacciatori di droga, e picciotti. Chi trionferà? Don Vito è convinto di fare scacco matto allo Stato e piegare la società civile al suo volere, ci riuscirà?
Questo testo ha una trama piacevole e spassosa, i personaggi sono alquanto bizzarri, le vicende un po’ strambe, un insieme composito di elementi sopra le righe che concorrono a evidenziare meglio i contenuti profondi e gli obiettivi pedagogici del libro.
Carolina Lo Nero attraverso l’uso di un linguaggio semplice tenta di avvicinare i giovani ai delicati temi della lotta alla mafia e dell’educazione alla legalità. Funzionali allo scopo del libro le immagini accattivanti della bravissima illustratrice Letizia Algeri.
Una bella storia da leggere, un ottimo testo da usare a scuola.