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“Quer pasticciaccio” del furto della Gioconda

Francesca Moretti

DiFrancesca Moretti

Mar 9, 2024

Esiste il ladro Arsenio Lupin noto come il gentiluomo, il ladro Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri, e l’italiano Vincenzo Peruggia caso iconico di ladro garbuglione. E, già, perché nel trafugare il quadro della Gioconda ha rivelato il lato più ingenuo e goffo di sé.

Vincenzo Pietro Peruggia, decoratore italiano, noto per aver trafugato la Gioconda di Leonardo Da Vinci dal Museo del Louvre nel 1911

Partiamo dall’inizio e proviamo a capire chi è Vincenzo Peruggia. Nasce in provincia di Varese nel 1881, emigra a Parigi e trova lavoro come operaio presso un’impresa di manutenzione del museo del Louvre. Ecco spiegato da dove origina la sua ingegnosa idea di sottrarre il celebre dipinto. Pare che al nostro connazionale fosse andato di traverso il fatto che la Gioconda non venisse custodita in qualche galleria italiana. Insomma, ladro sì, ma per amor di Patria!

La mattina del 20 e/o 21 di agosto del 1911 (discordanti i pareri degli storici riguardo il giorno esatto, addirittura vi è anche chi sostiene il 15 di agosto, ma infondo poco conta, giacché, il crimine non cambia), rintanato in una delle sale, Vincenzino attende paziente come un gatto la chiusura del museo per dare atto al suo “mefistofelico” piano. Certo di essere rimasto solo, si mette all’opera, in un batter d’occhio spoglia di cornice e vetro la preziosa tela e la nasconde sotto la sua casacca. Quatto, quatto, si allontana dal Louvre alla volta di casa; adesso, il suo unico pensiero è tenere al riparo da occhi indiscreti il dipinto. Il giorno dopo, con nonchalance, il Peruggia torna alle sue mansioni di operaio del Louvre.
Il furto, ovviamente, non passa inosservato a lungo, al museo, appena, viene notato il mancato sorriso della Gioconda, la macchina delle forze dell’ordine si mette in moto, partono indagini certosine, e certo non mancano i sospettati.

 


Sceneggiato Rai 1978.

Peruggia si era nascosto in una stanzetta del Louvre e alla chiusura tolse la Gioconda dalla cornice e poi scappò da una porta sul retro che forzò con un coltellino. Wikipedia

Gli storici annoverano tra i reputati colpevoli niente meno che il famoso poeta Guillaume Apollinaire e il pittore Pablo Picasso. Nelle loro abitazioni vengono effettuate perquisizioni a tappeto ma del dipinto nemmeno l’ombra. Scagionati i sospettati, si passa oltre. E, qui, inizia la parte migliore della tragicomica storia del nostro compatriota. Trascorsi due anni dal furto, il Peruggia pensa bene di vendere la tela a un mercante d’arte fiorentino, a condizione che il dipinto rimanga in Italia.

Vincenzo Peruggia

Insomma, un modello di ladro balzato certamente agli onori della cronaca con l’attestato di qualifica di pasticcione. Ha avuto l’abilità di farsi cogliere con le mani nel sacco. In sintesi, ha fatto tutto da solo. In poco tempo viene individuato e arrestato. Nel 1914 viene processato dal Tribunale di Firenze, ritenuto colpevole, ha una riduzione della pena perché gli viene riconosciuta una forma di insanità mentale. Vale a dire che il suo soggiorno nelle patrie galere è durato all’incirca 8 mesi. Comunque sia andata a finire per il nostro connazionale, non gli si può negare l’ingresso nei Guinness dei primati per sottrazione d’opera d’arte in forma burlesca.
In fondo le intenzioni erano buone, meno l’ingegno.

A questo punto, il lettore si domanderà: “E la tela che fine ha fatto? Ė ritornata al suo posto, ossia, al museo del Louvre. Da lì, la Gioconda, icona di bellezza asessuata, continua, con il suo enigmatico sorriso, ad ammaliare e ad attirare a sé numerosi visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

22 agosto 1911, un martedì, una notizia sconvolgente percorse rapidamente la Francia ed il mondo intero: mani ignote, quanto abili erano riuscite a trafugare dal salone Carré del Louvre la Gioconda di Leonardo da Vinci. Mentre direzione del Museo e polizia iniziavano febbrili indagini, testimonianze a caldo venivano ricomponendo i possibili tasselli di quell’avvenimento già classificato come il furto del secolo.

Per approfondimenti:
https://www.treccani.it/enciclopedia/leonardo-da-vinci_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/


Francesca Moretti

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